Perché leggiamo libri? La domanda può sembrare insensata, depistante oppure ovvia. Molti lettori e scrittori vantano l’utopico pensiero che la lettura sia solo un approfondimento culturale, un obbligo accademico si potrebbe dire. Chi afferma questo probabilmente non legge affatto e se lo fa la noia o un insensato orgoglio e sfoggio di erudizione lo pervade da capo a piedi.
Io leggo per scampare dalla vita reale, per viaggiare in luoghi nuovi, colorati, paurosi, misteriosi, stravaganti, appassionati. Leggo per gettare una luce su me stessa, alla ricerca di una verità che non arriva mai, testando possibili soluzioni di un dilemma che coinvolge tutti: la vita.
Ma quali sono gli ingredienti irrinunciabili di un buon libro? Qual è l’implicazione che crea attrazione (per me quasi fisica – non posso passeggiare di fronte a una libreria senza metterci piede) per l’oggetto libro? La premessa o, meglio ancora, la premessa tematica, il tema e l’unione nella trama.
Vediamo di cosa si tratta.
TEMA
Prima di tutto, per definire una premessa, è necessario avere in mente un tema. Di cosa parla la vostra storia? Il tema non è il messaggio morale della storia, anche se parecchie volte viene confuso con esso. Il tema è il concetto centrale da cui scaturisce la storia. Prendiamo come esempio una delle fiabe più conosciute: Cenerentola. Il tema di Cenerentola non è il suo messaggio morale – che distingueremo più avanti con la definizione di premessa -, ma la potenza dei sogni, dell’onestà e della gentilezza.
Un buon tema non deve essere spiattellato in maniera stucchevole sulla pagina, ma intriso in ogni parola, tangibile dai dialoghi, dall’ambientazione e, naturalmente, dalla trama stessa. Capire, o meglio scoprire, il tema della vostra storia vi sarà da guida per tutta la stesura. Il tema, come la premessa, deve sempre essere presente nella mente dello scrittore.
Il tema è l’elemento più facile e al contempo più difficile da individuare: se avete il dubbio che la vostra storia non abbia una tema definito immaginatelo come un filo invisibile che unisce tutti gli avvenimenti, i personaggi e la trama stessa. Senza il tema, lo scrittore si ritrova in mano una storia insensata, un susseguirsi di eventi che non rivela nulla dei personaggi, e più in generale della natura umana di cui trattate.
PREMESSA
La differenza tra tema e premessa è sottile, ma deve essere ben distinta. Se il tema è il concetto centrale di ogni storia, la premessa è la conclusione stessa della storia legata inevitabilmente al tema. Per riproporre l’esempio sopracitato, la premessa di Cenerentola si può riassumere così: la potenza dei sogni, dell’onestà e della gentilezza trionfano sulla cattiveria, l’invidia e la disonestà.
Quindi, la premessa è il ragionamento, il pensiero, la convinzione che l’autore può e deve dimostrare con il susseguirsi degli avvenimenti e il comportamento dei personaggi. Se non esiste premessa, non esiste storia. Facciamo un altro esempio: in La fattoria degli animali di Orwell, la premessa può essere riassunta in modo semplice con l’affermazione «qualsiasi società che sfrutta i lavoratori e dona all’unico individuo il pieno potere è una cattiva società», anche se la stessa è costituita da cavalli, pecore e maiali. Ancora, nel romanzo Cime Tempestose la premessa si riassume con: anche le persona cattive amano (mentre il tema sarà la forza dell’amore).
Potrei dilungarmi ancora, ma credo che il concetto sia chiaro. Esistono premesse universali -l’amore vince sull’odio, la bellezza trionfa sulla bruttezza ecc – usate e riusate in modi sempre diversi e affascinanti. Ma non bisogna confondere la premessa con la morale. La premessa può (e dovrebbe) essere frutto di un ragionamento dello scrittore, e se lo scrittore vuole dimostrare una premessa in cui afferma che l’avarizia porta al successo, che lo faccia. La morale di una storia simile potrebbe essere, invece, che se si vuole ottenere successo è necessario essere avari. Come dicevo prima, le differenze sono sottili, ma è fondamentale conoscerle.
TEMA VS PREMESSA – LA TRAMA
Eccoci arrivati al confronto e all’utilizzo del tema e della premessa all’interno di una trama ben strutturata.
Il tema è sempre presente, la premessa deve essere presentata, sviluppata e confermata. Come ho già scritto nell’articolo Ideare la trama, uno degli elementi caratterizzanti della trama è il conflitto. Ma come unire il conflitto al tema e alla premessa? I lettori amano le storie con premesse ben sviluppate e temi visibili: se desiderate che la vostra storia sia avvincente, il lettore deve sapere fin da subito qual è la posta in gioco. Cosa intendo? La posta in gioco è il rischio, ciò che in ballo nella sequenza di eventi che accadono all’interno della trama.
Citiamo ancora Cenerentola: nella versione animata di Walt Disney, la matrigna della giovane donna le promette che, se riuscirà a finire i lavori di casa, potrà andare al ballo insieme alle sorellastre. Cenerentola cerca di finire in tempo, ma rimane delusa credendo di non aver nulla da indossare. Gli aiutanti (i topini!) le cuciono un vecchio vestito appartenuto alla madre, rubando di qua e di là parti di abiti che le sorellastre avevano intenzione di gettare. Qui la posta in gioco sale: e se Cenerentola venisse scoperta? Succede proprio questo, ma ancora la posta si alza e la ragazza ha la possibilità di partecipare al ballo. Ma ancora un cambiamento: deve tornare a casa prima della mezzanotte. E sempre così fino alla fine.
Se il tema ha l’obbligo di essere mostrato, la premessa deve essere dimostrata. Immaginate una Cenerentola che non riesce a evadere dalla soffitta? E se non avesse mai dimostrato che la scarpetta era la sua?
Il gioco di trame, premesse e temi è intricato e coinvolgente. Tutto deve avere un filo logico ed essere legato, appiccicato ed estratto all’interno della storia.
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A presto,
Gloria
©Immagine Gloria Macaluso
15 risposte a “Scrittura Creativa: tema, trama e premessa”
Nota personale su Cime tempestose: io avrei scritto “anche le persone buone odiano”.
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Pienamente d’accordo, Vittorio! Come per il tema, anche la premessa può avere varie interpretazioni! Io ho scritto la più immediata, quella che salta all’occhio 😊 tu cosa ne pensi? Nei tuoi racconti, quelli che ho letto io almeno, vedo che sviluppi in modo profondo la premessa e la morale! Lo fai inconsapevolmente? O hai un idea in mente prima? A presto, Gloria
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Tranne quando il contenuto è autobiografico, scrivo completamente senza pensare.
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È un bel dono! 🎁 Anche io scrivo di getto ma ho un “pre” e un “post” scrittura abbastanza dettagliati! Grazie per il commento!
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Interessante!
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Grazie, Luisa!
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molte grazie, chiaro e ben scritto
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Grazia a te per il commento!
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🙂
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[…] Scrittura Creativa – tema, trama e premessa […]
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[…] una cosa: il conflitto centrale deve essere risolto. Ciò che avete giurato al lettore nella premessa, deve essere risolto. Ricordate che l’ambiguità di un romanzo non appaga sempre: c’è […]
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[…] I conflitti, come sopra detto, possono coesistere. Il personaggio può percepire un conflitto esterno e uno interno in contemporanea; l’importante è stabilire quale sia il conflitto iniziale che, spesso o quasi sempre, viene estrapolato dalla premessa del romanzo stesso. Vi rimando all’articolo in cui approfondisco il tema della premessa e la sua concatenazione con la trama: Scrittura Creativa – tema, trama e premessa. […]
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[…] è ciò che sviluppa, spesso o quasi sempre, il conflitto – di cui parlo abbondantemente qui Tema, trama e premessa & Gli elementi di una buona […]
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