Come ogni anno, eccoci di ritorno con la consueta lista-calderone delle mie letture predilette nel 2023.
In termini di quantità, il 2023 non si è rivelato particolarmente generoso e cause di forza maggiore (lavoro incluso, data la mole di inediti che ho letto e lavorato), le letture “altre” sono state abbastanza esigue. Preciso anche che NON citerò (e non lo farò mai) libri ai quali ho lavorato personalmente – come editor, come consulente o come caporedattrice – banalmente perché si tratterebbe di una valutazione, volente o nolente, di parte.
Ecco tutto, iniziamo.
Immaginare le storie, Giulio Mozzi e Valentina Durante
Un saggio, viaggio introspettivo di cui ho parlato profusamente anche su un post di IG e che in generale mi sono messa a consigliare come il prezzemolo sui piatti. Un testo avvolgente che ti parla e ti mostra la bellezza della narrativa che spazia in ambiti di solito inesplorati. Non il solito manuale di scrittura, insomma, ma un viaggio altro sulla scrittura e sull’ispirazione che, dalle arti, si può trarre per scrivere meglio, per scrivere bene, per scrivere e basta. Lo trovi QUI.
Le cose che non ho detto, Azar Nafisi
Autrice di Leggere Lolita a Theran, Nafisi mi ha letteralmente catapultata nella sua infanzia e nei “diari” e resoconti di un Paese e di un’epoca. Con una scrittura avvolgente, a tratti straziante, intima, che potrei paragonare a quella di Sylvia Plath nei suoi, di diari, Azar Nafisi mi ha catturata dalla prima pagina. Sarà il rapporto di odio e amore (e altro odio) con la madre, la debolezza dell’adolescenza, il ritratto così preciso di un Paese che nello stereotipo di oggi è lontano dalla verità come non potrebbe essere di più. Insomma, una lettura di quelle che ti restano dentro, che ti cambiano almeno un po’. Lo trovi QUI.
Il ballo, Irène Nemirovsky
Dopo Suite Francese e Il calore del sangue non credevo di poter trovare un’altra rappresentazione tanto vivida di un sentimento d’invidia così forte. E mi sbagliavo – meno male. Ne Il ballo, racconto lirico e persuasivo, Nemirovsky ha tratteggiato e poi dipinto la sensazione di solitudine e il malessere di “solista” di una ragazza che potrebbe benissimo essere fra noi, anche oggi, e che rappresenta, (con una similitudine forza azzardata) il sentimento di FOMO dilagante negli ultimi anni. Con una fine, però, vittoriosa, che ribalta e riscrive il destino dell’invidia e della superbia. Lo trovi QUI.
Breve storia del corpo umano. Una guida per gli abitanti del medesimo, Bill Bryson
Lo sapevate che il corpo umano non ha i recettori per “il bagnato”? Io no, e mi struggevo sempre alla domanda “ma i panni sono ancora bagnati o solo freddi!?”. E ora ho una risposta. Il viaggio con Bill Bryson già meraviglioso in Breve storia di (quasi) tutto si è riconfermato stupefacente (stupefacente quanto scoprire che il cuore pompa più di 2mila litri di sangue al giorno) e divertente: non solo una saggistica divulgativa ma anche una biografia storica delle grandi menti (o meno grandi) della medicina antica e moderna. Lo trovi QUI.
Ed ecco tutto, per oggi, con l’inaugurazione del primo articolo del 2024.
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Sono anche in giro nello spazio del web (su IG @gloriamacaluso_)


