L’ispirazione vien scrivendo – consigli agli scrittori sul processo di creatività

Editor gloria Macaluso

Il processo creativo è uno straordinario intreccio tra momenti di tensione e attimi di rilassamento; lo scrittore galleggia in un limbo perpetuo tra ciò che può controllare e ciò che non è capace di trattenere.

Capita spesso che io stessa non mi renda conto di quale “momento” mi stia attraversando. Ho tutto sotto controllo oppure no? Quando avvolgo i fogli degli appunti, i disegni e le schede di scrittura, mi pervade una sensazione che provo solo in quel momento, un misto tra equilibrio perfetto e completo disordine. La mia mente è consapevole di ciò che sta scrivendo, poiché per lei è già tutto delineato, ma io percepisco un’eccezionale confusione. La bellezza del vago e dell’ambiguità mi consente il lusso di pensare che ci sono ancora mille strade aperte, devo solo decidere quale percorrere.

Qui, vorrei parlarvi di ciò che penso riguardo all’ispirazione, al processo creativo e alla scrittura come atto creativo. Questi consigli non sono una legge, ma conseguenza inevitabile della mia esperienza. Perciò, afferrate solo quello che può fare al caso vostro.

IL MONDO ATTORNO A NOI

Il miglior modo per imparare qualcosa è attraverso le storie. Non parlo solo delle storie che leggiamo tutti i giorni, ma anche di quelle che viviamo. Sì, perché ognuno di noi vive delle storie, anche se non proprio sue, e le sperimenta attraverso la bellezza o la bruttezza del mondo.

Ascoltare, prima di tutto. Saper ascoltare cosa e chi ci circonda è un dono, ma può essere sviluppato con l’esercizio. Mia madre è solita dirmi «Gloria, tu vedi sempre qualcosa. Hai la meraviglia negli occhi». Non so se abbia ragione. Vero è che mi emoziono anche di fronte a uno sciame di moscerini (che da piccola chiamavo le fatine dei boschi).

La vita non è perfetta e nemmeno noi lo siamo. Capitano a tutti quei momenti di sconforto, gli eventi traumatici, gli ostacoli da superare. Per questo tendiamo a denigrare tutto quello che possiamo vedere, sentire, toccare. Be’, a volte bisogna saper accettare le conseguenze della vita e trarre da esse la forza per andare avanti. Molti scrittori hanno incominciato proprio così: i momenti più brutti si sono rivelati uno stimolo, il trampolino per sfogare le emozioni attraverso la scrittura.

LE ESPERIENZE

Recentemente mi è capitato di lavorare con un giovane scrittore che mi chiedeva come potesse trovare l’ispirazione per andare avanti con il suo lavoro. Il ragazzo in questione, che chiamerò Mr T. mi raccontò di quante ricerche avesse fatto nel web, di quanti video avesse ascoltato, di quanti libri avesse letto senza trarne alcun beneficio per il suo problema. Mr T. lavorava alla sua scrivania, chiuso nella sua stanza. Quanti fanno come Mr T.?

Consigliai al giovane scrittore di fermarsi, smettere di scrivere o di arrovellarsi la mente su come e cosa scrivere. «Sei andato a bere un caffè?» gli chiesi, e la sua reazione fu abbastanza confusa. «Un caffè? Non credo che un caffè possa riuscire a farmi scrivere». Glielo consigliai di nuovo, e gli dissi di fermarsi al bar o di fare un giro in macchina.

Il punto è che molti scrittori si dimenticano che i libri e l’arte in generale sono basati sulla vita, e cosa mai potrebbe scrivere chi non vive? Le esperienze, soprattutto quelle lontane dalla nostra quotidianità, modellano la mente e la aprono a nuovi traguardi.

Sia chiaro, un’esperienza lontana da ciò che facciamo di solito non vuol dire per forza provare a tuffarsi da un ponte o viaggiare per tutto il mondo. Le esperienze si vivono anche nella più dolce intimità.

PRATICA IN ATTO

Il blocco dello scrittore, oltre ad essere il demone più temuto da ogni autore, viene spesso confuso con la mancanza di ispirazione o creatività. Quando siamo bloccati, infatti, è come se dovessimo disseppellire qualcosa che già esiste dentro di noi, ma che non riusciamo a far emergere; la mancanza di ispirazione, invece, è una percezione del tutto diversa, è una mancanza, appunto, un vuoto.

Come possiamo colmare questo vuoto? Vorrei riportare alcuni piccoli consigli che mi aiutano quando il vuoto mi pervade; è una lunga lista perciò potrete carpire gli ingredienti che vi interessano di più:

  • Uscire di casa, must.
  • Leggere un’enciclopedia. Scoprire cose nuove mi ha salvata.
  • Sfogliare il dizionario etimologico.
  • Coltivare un piccolo orto o un giardino.
  • Disegnare, dipingere, scolpire.
  • Progettare qualcosa di nuovo, un racconto magari.
  • Trovare agli oggetti un uso diverso da quello per cui sono predisposti. Ad esempio, cosa potrebbe fare una chiave oltre ad aprire le porte? E una tazza?
  • Pulire. Lo so, suona strano, ma quando l’ispirazione proprio non mi arriva, lascio perdere tutto e mi metto a sistemare la casa.
  • Guardare un film.
  • Fare nuove esperienze. Anche qui, must.
  • Rilassarsi, in qualunque modo vi rilassiate.
  • Portare fuori il cane; se non avete un cane, adottatelo!
  • Andare in un museo.
  • Visitare una biblioteca.
  • Riorganizzare la scrivania (o qualunque luogo predisposto al vostro lavoro).

Ognuna di queste attività, quali più e quali meno, favoriscono il processo creativo, ma non devono essere né un obbligo né una fatica.

L’ISPIRAZIONE VIEN SCRIVENDO

Quale cosa migliore di scrivere per trovare l’ispirazione per scrivere? Lo so, mi sono appena contraddetta riguardo al consiglio dato a Mr T., ma ogni medaglia ha due facce e per questo dobbiamo imparare a percorrerle e sperimentarle entrambe.

Scrivete, anche senza un’idea ben precisa. Non fatevi attanagliare dalla paura che ciò che state scrivendo non sia perfetto: non lo è, ve lo assicuro, ma avrete tempo e modo per migliorarlo.

Per liberarsi dall’ansia della pagina bianca, dovete semplicemente riempirla. Provate a non pensare alla vostra opera nella sua completezza: dividetela in parti, lasciate fluire ciò che pensate suddividete i momenti per farlo.

L’idea che gli scrittori, prima di cominciare un romanzo, abbiano a portata di mano uno schema preciso e delineato è ciò che fa credere agli esordienti di dover per forza pianificare ogni minimo dettaglio prima di cominciare a scrivere.

In realtà, seppur serva un’idea principale, la scrittura è come una barca senza bussola: si naviga con gli occhi, lasciandosi trasportare un po’ dalla corrente e riprendendo il timone quando siamo pronti. Prima o poi arriveremo a terra.

Molte volte, quando la mia mente è vuota, scrivo un paragrafo che non ha nulla a che fare con la mia storia. Spesso è un ammasso di frasi insensato, ma mi aiuta a vomitare le parole.

ConclusioniOgnuno vive l’atto creativo a modo proprio; non proporrei mai un modello definito per scrivere (e per scrivere bene) poiché, oltre al fatto che non esiste, potrebbe far credere che non ci sia una strada diversa. In realtà, la scrittura è tra le arti più mutevoli e personalizzabili. L’ispirazione può arrivare come un lampo oppure cullarsi dolcemente nel vento come una piuma, non importa. Quello che conta è che ognuno è libero di trovarla dove vuole, libero di accettarla oppure no e libero anche di accompagnarla e sostenerla con l’esercizio e, soprattutto, la passione.

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Voi cosa ne pensate? Dove trovate l’ispirazione? Come la sostenete?

A presto, Gloria

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Qui il mio articolo precedente: Scrittura Creativa – il finale e le conseguenze della trama

Qui l’articolo su: Come far diventare la scrittura un’abitudine

Qui vi lascio una piccola lista delle enciclopedie che mi hanno aiutata con il processo di ispirazione, ce ne sono per tutti i tipi.

Enciclopedia dei simboli

Mitologia

Enciclopedia di astronomia e cosmologia

Medioevo

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© Immagine Gloria Macaluso

11 risposte a “L’ispirazione vien scrivendo – consigli agli scrittori sul processo di creatività”

  1. I moscerini visti come fatine dei boschi 😀 fortunata anche ad avere una mamma che ti dice queste tipo di frasi, che si accorge del tuo cuore.
    Articolo interessante; a me invece è capitato di farmi ispirare anche da musiche! E poi è vero, il mondo intorno a noi è pieno di ispirazione, ma bisogna saperle cogliere. Una volta mi vennero delle storie anche guardando il programma Focus 😂 altre volte mi è successo come dici tu: scrivendo, pian piano veniva fuori la trama.

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    • Mia madre è una donna fantastica, è a lei che devo la mia passione per la scrittura! Hai ragione, anche la musica e i programmi come Focus, Mistero, Voyager, i canali Discovery… li divoro tutti! Anche se parto a scrivere con l’idea di non riuscire a tirare fuori nulla di buono, dopo un po’ qualcosa arriva sempre! Grazie per il commento 😊

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  2. Gloria sono più che d’accordo sull’enunciato del titolo del post. Solo “lavorando”giorno per giorno nell’officina del scrittura si ampliano gli orizzonti sia della creatività che propri dello scrivere. Colgo l’occasione anche per aggiungere che è da parecchi anni che lavoro a un mio libro e che vorrei … sottoporti per una proposta di revisione tra tagli e spostamenti di capitoli e pezzi, anche perché mi piace innanzitutto il tuo entusiasmo e la tua professionalità che profondi nel lavoro oltre che la passione per la lettura e la scrittura: insomma, ho bisogno di un occhi intelligente e ed esterno sul mio lavoro che ho lasciato nei vari capitoli digitali. Altro “problema” che mi ha bloccato: il libro è scritto sia in dialetto che in italiano e questo in un editore che non sia napoletano può essere un ostacolo, anche se il dialetto voglio renderlo italianizzato. Ho anche da proporti da leggere, giusto per rendersi conto di cosa sto parlando, due libri, in e book, di cui stamattina ho letto qualcosa e che ci rendono per entrambi.

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    • Grazie per le belle parole e per la fiducia che mi dai!
      Sono più che contenta di offrirti il mio aiuto, mettendo come sempre la professionalità e la mia passione al servizio del tuo romanzo!
      Il dialetto napoletano lo mastico più che bene (il mio fidanzato è nato e cresciuto in questa splendida città), quindi possiamo analizzare il romanzo senza alcun problema.
      Come sempre, ti consiglio di usufruire della prova gratuita, così puoi valutare fin da subito il mio lavoro.
      Qui, la mia email: macalusogloria96@gmail.com
      Contattami in privato e ci organizziamo, sia per il romanzo in scrittura, sia per gli eBook!
      Ti aspetto ☺️
      A presto, Gloria

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  3. Più che uno scrittore, te ne sarai accorta… mi ritengo un blogger. Al massimo ho scritto qualche racconto sul breve andante, delirante pure. Più che alla prosa sono “vincolato” a una specie di prosa poetica che ora come ora giustifico col fatto che sto ancora “limando il metro”. Tendenzialmente però so una cosa, vivo ogni testo che scrivo come un’avventura. nel senso, non mi piace nè mi diverte o eccita (e tutto quello che ne consegue), dove andrò a parare una volta che ho cominciato a scrivere. Ogni verso deve essere la naturale conseguenza dell’altro e spesso più che il concetto è il suono a battere in mia vece, le dita sulla tastiera.

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    • Questa è peculiarità della poesia e, come dici tu, di una prosa poetica.
      Non sono mai stata un asso nel scrivere poesie, non ci ho nemmeno mai provato davvero, ma adoro leggerle e provo una sensazione simile a quella che descrivi tu mentre le scrivi: un’avventura.
      Grazie per il commento ☺️

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