Proporre un manoscritto sembra oggigiorno un’impresa quasi impossibile. I pesci grandi dell’editoria sono come miraggi irraggiungibili e le piccole case editrici hanno criteri di selezione, a dirla così, particolari. Per non parlare degli editori che si pubblicizzano NO EAP, ma che altro non sono se non pescatori di scrittori esordienti che farebbero qualsiasi cosa per vedere il proprio manoscritto pubblicato.
Può sembrare un inizio demoralizzante, lo ammetto, ma la realtà ci fornisce tanti suggerimenti su come sia giusto proporre il proprio manoscritto a una Casa Editrice. Sicuramente, si tratta anche di una questione di carattere, personalità e visione che si possiede rispetto al proprio lavoro. Per questo reputo corretto sottolineare che quanto andrete a leggere è il risultato delle mie esperienze, delle esperienze dei miei autori e della continua informazione che ricerco ogni giorno.
LA SCELTA
Compilare una lista delle Case Editrici che più vi si adattano è fondamentale per incrementare la possibilità che il vostro manoscritto venga preso in considerazione e possa così raggiungere un pubblico più elevato.
È un lavoro lungo, lunghissimo, e snervante. Dovrete riuscire a scovare la realtà che fa al caso vostro, una CE le cui collane, rubriche e stile rientrino nelle corde del vostro manoscritto.
Per aiutarvi, vi rimando a queste due piccole liste di Case Editrici che potrebbero fare al caso vostro: Guida alle case editrici BIG: indirizzi e consigli & Case editrici esordienti: indirizzi e consigli
RISPETTARE LE DIRETTIVE
Ogni CE ha delle proprie regole in merito all’impaginazione, all’invio dei manoscritti (se in formato cartaceo o digitale), oltre che alla richiesta di sinossi, biografie, bibliografie e recapiti. Analizzeremo tutto in seguito.
È consigliatissimo (se non di vitale importanza), rispettare le direttive che la Casa Editrice richiede per l’invio dei manoscritti. Nel caso in cui non ci fossero informazioni a riguardo, è sempre consigliatissimo inviare un’email in cui ci si presenta e si chiede se la CE è disponibile a ricevere un manoscritto.
L’EMAIL
L’email è la prima impressione che la CE avrà di voi e, di conseguenza, del vostro progetto. Una scrittura pretenziosa, o peggio sciatta, svogliata o di circostanza, potrebbe essere il primo passo falso.
La vostra presentazione deve essere sincera, elegante e studiata in base alla Casa Editrice che scegliete. Evitate i copia e incolla di cattivo gusto, le frasi fatte o del tipo “Salve, vorrei proporvi il mio meraviglioso manoscritto, scritto in una crisi esistenziale sulla cima di un monte tibetano”.
Insomma, il buon senso prima di tutto.
LA SINOSSI
La sinossi è la vostra storia, quella che potete estrapolare dall’intero manoscritto. Quando una CE richiede l’invio della sinossi (sempre o quasi) sta facendo appello a ogni vostra capacità di sintesi. Vediamo i punti principali per presentare una buona sinossi, pulita e chiara.
- Lunghezza. Solitamente una sinossi non supera le due cartelle editoriali, alcune volte può essere richiesta anche più breve, di 600 caratteri circa.
- Fabula. La sinossi è la fabula, cioè l’unione degli eventi del vostro manoscritto legati da rapporti cronologici e logici.
- Elementi. Incipit, protagonista, antagonista, conflitto e finale sono gli elementi richiesti per la scrittura della sinossi. Evitate la suspense e il mistero e scrivete l’inizio, lo svolgimento e il finale nel modo più chiaro possibile. Agli editori non interessano gli espedienti narrativi all’interno di una sinossi, loro vogliono sapere di cosa parla la vostra storia, e lo vogliono sapere subito. Non è necessario inserire le subplot, a meno che non siano fondamentali per la trama.
- Punto di vista. Per la stesura della sinossi è perlopiù richiesta la terza persona onnisciente e con focalizzazione esterna. Non fatevi trasportare dalle emozioni, ma siate concisi e precisi.
- Stile e Vocaboli. Lo stile della sinossi deve essere semplice, ma i vocaboli migliori sono parole potenti, parole che significhino ciò che devono significare: esattezza e semplicità. E qui vi rimando alla seconda lezione di Calvino, Libri – Calvino e le “lezioni americane” agli scrittori.
IMPAGINAZIONE
Per l’impaginazione vi consiglio di rivolgervi a un servizio professionale, ma se volete risparmiare un po’ (cosa che non guasta mai), potete cavarvela da soli.
- Fogli di guardia. Una pratica ormai poco usata – ma che mio padre non ha mai smesso di apprezzare – consiste nell’utilizzo di due pagine bianche prima del cosiddetto frontespizio. Quest’ultimo, in allineamento centrato, recita il nome dell’autore è il titolo dell’opera.
- Sequenza di capitoli. Solitamente, non si utilizza la stampa “fronte – retro”, ma fare ecologia potrebbe essere una scelta apprezzata. Comunque sia, l’inizio dei capitoli deve essere sempre posizionato sulla pagina destra.
- Indice o sommario. Potete decidere di inserire l’uno o l’altro a vostro piacimento all’inizio o alla fine del manoscritto. Anche qui, vanno presentati sulla pagina destra (pagina dispari) che occupa una posizione di rilievo.
- Interlinea, carattere e misure. Si preferisce un’interlinea 1,5, un carattere 12 o 14 di solito in Arial o Times New Roman (verificate le direttive della CE).
- Rilegatura. Potete decidere di presentare un libro rilegato in tipografia dalla copertina rigida (molto chic, lo ammetto, ma può sembrare pretenzioso), oppure una semplice rilegatura a spirale (forse la più congeniale). Evitate i fogli volanti, sono odiosi.
- Gabbia di testo. I margini devono essere standard (potete utilizzare quelli di Word, piede e testa), mentre il controdorso – il margine più vicino alla rilegatura sia nelle pagine destre che nelle pagine sinistre – deve essere leggermente più spostato verso l’interno di quanto non lo sia nella versione standard, questo per permettere una lettura facilitata.
- Punteggiatura. Attenzione all’utilizzo della punteggiatura. Può sembrare una cosa banale, ma le CE sono abbastanza esigenti. Informatevi sull’utilizzo delle virgolette (se caporali «», alte “” o i trattini – –), adoperate sempre questo tipo di apostrofo ’ e non questo ‘ e soprattutto attenzione ai caratteri speciali come le maiuscole accentate.
BIOGRAFIA
La vostra biografia deve essere semplice e veritiera. Se avete già pubblicato o avete partecipato a concorsi, potete inserirlo, ma non vantatevene.
Se possedete un blog, anche. Scrivete le vostre passioni, ma senza risultare noiosi e incoraggiate una visione limpida della vostra vita.
CONTATTI
Ricordatevi di inserire i vostri recapiti in ogni documento che li richiede, nell’email e nella biografia.
Per quanto riguarda la sinossi e il manoscritto, basteranno nome e cognome e titolo dell’opera nella testa della gabbia di testo.
L’ESEMPIO
Voi leggete, giusto? Be’, cosa c’è di meglio che seguire l’esempio dei libri già pubblicati? Acchiappate un libro dell’editore al quale volete inviare il vostro manoscritto e studiatene ogni dettaglio – tecnico o meno –, così facendo il vostro margine d’errore si ridurrà al minimo: pubblicato oppure no?
***
Conclusioni. In questo articolo ho parlato esclusivamente della proposta di un manoscritto a Case Editrici, perciò ogni discorso indipendente sul self – publishing non è stato interpellato. Non perché io non sia d’accordo con questo metodo, anzi, ma perché è un “mondo” a parte che vorrò analizzare meglio in un altro articolo.
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Voi avete già inviato i vostri manoscritti? Com’è andata? Quali sono le regole che avete seguito?
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Qui, alcuni articoli che potrebbero rivelarsi utili:
Concorsi letterari FREE: febbraio e marzo 2018
Libri – i migliori manuali di Scrittura Creativa #1
Guida all’editoria – il viaggio del vostro manoscritto
Se vi va, potete supportare il mio blog con un caffè, grazie!

A presto,
Gloria
23 risposte a “Case Editrici – Come proporre un manoscritto”
Grazie
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☺️
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Regola della CE: Tu scrivi, tu editi, tu impagini, tu pubblicizzi, io guadagno.
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Il solito “demoralizzatore”, Vittorio! Esistono realtà proprio come quella che descrivi, ma non sono tutte così, bisogna anche avere fiducia altrimenti rinunciamo ancora prima di provarci!
Un caro saluto!
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Articolo molto utile, grazie per questi preziosi consigli! 🙂
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Grazie! Sono contenta che sia stato utile ☺️
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Molto utile e interessante. Terrò presente i suggerimenti per una pubblicazione “interna” e dedicata ai circa 100 volontari che costituiscono la nostra Associazione di volontariato. Penso a una sorta di Almanacco dove siano inseriti i circa 100 articoli pubblicati e in via di pubblicazione sul Blog. Grazie (mi propongo in ogni caso di seguirti)
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Che bell’iniziativa! Grazie a te, sono contenta che l’articolo ti sia stato d’aiuto ☺️
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Questo post è utilissimo, grazie!
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Grazie mille! ☺️
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Interessante ma anche utile e chiarificatore..molto ben spiegato..
Grazie
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Grazie a te! Sono felice che tu lo abbia trovato interessante! 🙂
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Buongiorno Gloria e brava come sempre. Un articolo ben scritto che tiene conto di ogni dettaglio. Mi permetto di aggiungere una postilla dettata dall’esperienza. In redazione alle Edizioni Il Vento Antico arrivano spesso dei manoscritti già pubblicati in self publishing e nella quasi totalità dei casi nessuno degli autori ne fa mai menzione. Nello specifico la nostra casa editrice non ha pregiudizi a tal proposito, ma l’onestà è alla base di qualunque tipo di rapporto, soprattutto quelli ancora da costruire.
Grazie Gloria per i tuoi spunti di confronto e aspetto il prossimo articolo.
Buona vita sempre
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Grazie mille per queste belle parole! Capisco bene il tuo discorso, ho parlato di onestà tante volte, sia nella scrittura che nei rapporti di lavoro! Alcuni esordienti suppongono che presentare i propri manoscritti auto – pubblicati sia considerato come un punto a sfavore. Credo, invece, che agli editori faccia “piacere” conoscere il precedente rendimento del manoscritto; quelli che preferiscono non considerare manoscritti già pubblicati lo palesano molto bene, per cui non ci sarebbe nemmeno la possibilità di inviarlo! Il tuo appunto è molto preciso e sono pienamente d’accordo!
Un caro saluto!
Gloria
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il momento in cui non ti puoi permettere il minimo errore, te lo dico per esperienza
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Proprio d’accordo! Qual è stata la tua esperienza?
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buona, in genere faccio girare il manoscritto tra 4 o 5 amici fidati (e spietati)
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Interessante
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Grazie 😊
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[…] Case Editrici – Come proporre un manoscritto […]
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[…] Editing grafico. Quest’ultima tipologia, l’ultima anche in ordine temporale, altro non è che l’impaginazione del manoscritto. A seconda delle norme della CE al quale vorrete proporre il vostro libro, ogni manoscritto deve essere impaginato seguendo criteri più o meno generali. L’interlinea, il carattere, i colori, i rientri, ecc. Potete trovare maggiori informazioni qui: Case Editrici – Come proporre un manoscritto […]
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[…] Case Editrici – Come proporre un manoscritto […]
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[…] ALT! Prima di proseguire in questo articolo, vi ricordo i precedenti al riguardo sulle CE: Il viaggio del vostro manoscritto & Come proporre il proprio manoscritto. […]
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