Libri: “I roghi delle Streghe” – le donne e la magia

© Editor Gloria Macaluso

“La persecuzione contro le donne rappresenta una delle vergogne più inconcepibili della storia occidentale. […] Uno dei primi olocausti della storia, madre di tutti i drammi del vivere moderno, sono i roghi delle streghe” così, l’autrice Alessandra Micheli ci accompagna nel suo viaggio all’interno della natura del femminino, una natura radicata nella nostra coscienza ancestrale.

Mi è bastato poco, davvero poco, forse solo il titolo, per avvicinarmi a questo volume. La mia naturale propensione per tutto ciò che riguarda il magico e il femminile – per non parlare poi dell’epoca storica da me prediletta, il Medioevo – mi ha spinta alla lettura, all’approfondimento di un mondo passato, non dal punto di vista storico (per quello abbiamo tanti documenti e documentari), ma attraverso una visione interiore, come un viaggio che scorre nei meandri della nostra memoria, delle nostre origini.

I roghi delle streghe – Storia di un Olocausto, edito Caravaggio Editore (trovate il link all’acquisto QUI) è un libro che si lascia leggere volentieri, ma bisogna prestare attenzione al suo significato più profondo.

L’autrice non vuole “demonizzare” la Chiesa, né tantomeno sminuire le Istituzioni che da essa sono derivate: il vero scopo della Micheli è quello di innalzare la figura pagana della donna attraverso la foggia di secoli di storia. Ma non si tratta di una rievocazione o di pura fantasia: le donne erano il fulcro della vita, le uniche capaci della conoscenza erboristica e quindi i pilastri per la nuova scienza omeopatica; erano levatrici, ostetriche, consigliere, oracoli. Il centro della vita famigliare e un’importante colonna di quella sociale.

Il continuo sottometterle, avvizzirle, demonizzarle ha portato alla scomparsa delle loro abitudini palesate, trascinando i loro segreti in una sorta di organizzazione misteriosa che terrorizzava il potere maschile e, di conseguenza, la forza della Chiesa. Gli stessi antenati dei medici, che mai si sarebbero avvicinati a un cadavere – poiché profanare le carni era peccato – solevano chiedere aiuto alla figura delle “streghe” o prendere spunto dalle loro tecniche costruite e affinate nei millenni.

Non mancano, poi, citazioni autorevoli e rimandi ai pensieri di voci femminili: «Secondo la scrittrice Anna Foa, le accuse rivolte alle streghe fin dal medioevo, culminate poi tra il Cinquecento e il Seicento, furono le stesse rivolte agli Ebrei: la costituzione di una cospirazione volta a sovvertire l’ordine esistenze, l’infanticidio, il vampirismo e la perversione sessuale»

Si sa, ogni istituzione, gruppo o popolo – seppur questa definizione sia lugubre – ha bisogno di un nemico da combattere. Le streghe furono il nemico per secoli. I roghi delle streghe mi ha portato al di là dell’informazione storica, avvolgendomi nell’incompiuto mondo della magia femminile e delle terribili conseguenze derivanti dalla sua persecuzione.

«Ed è questo il problema più profondo, la grave malattia della società moderna: la voglia sempre più potente di azzittire, mutilare, distruggere e porre al silenzio la donna, di mascherarla e nasconderla dietro un velo o uno stereotipo. Si parla di concezioni religiose, si parla di tradizioni culturali, ma entrambe nascondono il rifiuto e la paura del femminino»

Il volume della Micheli si articola in diverse sezioni, dalle origini della femminilità con la Grande Madre (o Dea Madre), attraverso le persecuzioni e fino all’alba della società contemporanea. Dal principio, l’autrice analizza la “strega” o “maga” partendo dalle figure storiche greco – romane: Circe, Medea, le Menadi, Proserpina ed Ecate (e aggiungerei tutta la schiera di dee da Afrodite a Era), dimostrando come, in tempi più remoti, il potere femminile fosse sì temuto, ma soprattutto rispettato, venerato e richiesto. L’intercessione delle streghe, infatti, è stata emblema delle popolazioni più differenti per interi secoli (e in alcune parti del mondo lo è ancora), poiché la grandezza del femminino era riconosciuta e onorata.

Le riflessioni, leggendo questo volume, sono d’obbligo: qual è il grado di considerazione del gentil sesso nel nostro tempo? Non siate bigotti, né ipocriti: la donna non ha ancora raggiunto la parità, nei paesi meno sviluppati come nel nostro pomposo occidenteQuesti, i pensieri che dovrebbero mettere in moto i ragionamenti sulla disparità, sul senso di inferiorità e ingiustizia che permea e allaga la nostra cultura.

Per fare qualche meritato esempio letterario, mi verrebbe da citare Anna Karenina o Madame Bovary e, perché no, anche Jo di Piccole donne. La letteratura è sempre (o quasi) il riflesso esatto di un popolo e questo non si può negare.

Ma per i più scettici possiamo passare ai fatti: 1945, le donne acquistano il diritto di voto; 1948, la Costituzione Italiana raggiunge l’uguaglianza per l’accesso lavorativo agli uffici pubblici; 1960, la Corte di Cassazione apre le porte alla carriera prefettizia e diplomatica; 1963, le leggi fasciste sul licenziamento da matrimonio o maternità vengono abrogate; 1975, i coniugi diventano uguali di fronte alla legge (fino al ’42 la donna veniva considerata “sottomessa” all’uomo); 1996, finalmente la violenza sulle donne è reato sulla persona (prima era solo reato morale); solo nel 2013 viene stabilito l’arresto per il reato di stalking

Credo che, come me, queste date vi abbiano impressionato. Abbiamo ancora tanta strada da fare, tutti noi, e I roghi delle streghe vuole ricordare la natura primaria del genere femminile, la bellezza e la potenza della donna, sotto tutte le sue forme incantate, naturali, millenarie e indistruttibili.

Si tratta di un volume che consiglio a ogni lettore, di qualunque sesso, cultura e opinione. Uno spaccato di verità interiore, rivisitata e analizzata da una voce femminile semplice, un linguaggio creatore di riflessioni. Spero che l’autrice, in un prossimo volume chissà, possa scavare ancora più a fondo in questo tema così prezioso per la nostra vita.

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Ecco il link per l’acquisto: I roghi delle streghe. Storia di un olocausto

Vi ricordo che è online l’intervista a Anna Rossetto, autrice di “Che dire di me” e vincitrice assoluta del concorso “Tre racconti per…”. Il suo scritto calza a pennello con questa recensione. Cliccate QUI per il racconto oppure QUI per l’intervista.

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A presto,

Gloria

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