Contraddizione e adulazione guastano entrambe il dialogo
Johann Wolfgang Goethe
Scrittori, uniamoci in un minuto di silenzio per tutti i dialoghi caduti in battaglia. Quante volte ne abbiamo letti di infelici, scadenti, dolorosi? E quanti ne abbiamo scritti? Capita a tutti, nessuno escluso, non fingiamo.
In questa serie di articoli vi sfido a esercitarvi sulle tematiche più salienti della scrittura creativa. Nello scorso articolo QUI abbiamo affrontato l’incipit; in questo parleremo dei dialoghi.
Ho già elencato gli elementi essenziali di quello che definisco un dialogo efficace: naturale, onesto, veritiero (ecco l’approfondimento: Il dialogo N.O.V.). Esistono tantissimi manuali di scrittura, piccoli ricettari di idee che possono aiutare il talento a fiorire (QUI alcuni dei miei preferiti), ma nessuno di questi ha una formula magica.
Perciò, prima di iniziare, il solito piccolo appunto per chi crede che gli esercizi non portino a nulla. La scrittura, come qualsiasi arte, deve essere allenata. Non basta avere talento, non basta mai: il costante impegno e la dedizione sono fondamentali per scrivere, perché è una passione che viene da dentro, quasi arreca del dolore e per questo deve essere ammaestrata; solo rare, rarissime volte, può concedersi uno sfogo incontenibile.
Potete scrivere gli esercizi nei commenti oppure inviarmeli tramite il form in fondo all’articolo: risponderò il prima possibile!
I DIALOGHI NATURALI NON SONO SCONTATI – ESERCIZIO 1
Molto spesso il termine “naturale” viene confuso con “banale”, così come “semplice”. Scrivere in maniera “semplice”, però, non è affatto facile. Non è un gioco di parole, ma un dato di fatto. Scrivere un dialogo naturale è una delle fasi più complicate della stesura di un racconto o romanzo.
Tutti si cimentano in dialoghi di rancore e odio, di folle passione o timida intimità, ma come scrivere un dialogo in una situazione normale e far affiorare la necessità di quest’ultimo rispetto alla trama? Provate con uno di questi esercizi:
- I nostri protagonisti sono una coppia felice. Il narratore è onnisciente e prima del dialogo ha annunciato che presto la protagonista femminile subirà la terribile perdita di un aborto. Entrambi ancora non sanno cosa il destino gli riserva. Siamo in un pomeriggio d’estate e stanno scrivendo la lista della spesa in cucina.
- Il nostro protagonista è un bambino di otto anni. Il narratore è in prima persona. La notte prima ha sentito i genitori bisbigliare in modo “strano” nell’altra stanza. Siamo al parco. Il bambino chiede al padre l’origine dei rumori che ha sentito e il padre deve spiegare il momento intimo dell’amore.
- La nostra protagonista è una donna di sessant’anni. Il narratore è esterno con focalizzazione interna su di lei. La donna è rimasta vedova da poco e si trova al supermercato. Non arriva a uno degli scaffali e chiede a un giovane ragazzo di aiutarla.
I DIALOGHI ONESTI NON SONO ADULATORI –ESERCIZIO 2
Come spiegato in maniera sublime da Goethe, un dialogo non deve adulare. Spiegare qualcosa al lettore attraverso il dialogo non significa adularlo e neanche prenderlo per incompetente.
Scrivere un dialogo disonesto vuol dire prendere in giro il lettore facendogli credere una determinata cosa con il solo scopo di confonderlo. Noi non vorremmo essere presi per i fondelli quando leggiamo un libro. Non è così che si sviluppa una storia e non è così che si introducono le plot twist o i colpi di scena (QUI un approfondimento).
Per questo dobbiamo sforzarci di spiegare una situazione difficile o una parte centrale della trama con onestà e naturalezza, senza imbrogliare i lettori e mantenendo la suspense. Ecco gli esercizi:
- Il nostro protagonista è un ispettore privato. Il narratore è interno alla storia, il suo amico di fiducia ed è onnisciente (racconta il fatto dopo averlo vissuto). L’ispettore fa delle ipotesi sul presunto tradimento da parte di un uomo a sua moglie, colei che lo ha ingaggiato.
- Le protagoniste sono due sorelle. Il narratore è esterno e non onnisciente. Una di loro, la minore, decide di lasciare la casa in cui entrambe vivono. L’altra è in evidente difficoltà economica e non può permettersi l’affitto da sola. Sarà la sorella maggiore a parlarne per prima.
- Il nostro protagonista è un giovane ragazzo della periferia di una grande città. Sua madre si prostituisce e suo padre se ne è andato quando era piccolo. Uno dei suoi compagni di brigata gli propone un “lavoretto”, un grande furto, per racimolare un bel bottino. Cosa risponderà?
ESSERE VERI ANCHE QUANDO SI VIVE DI FANTASIE – ESERCIZIO 3
I dialoghi devono essere veritieri. Questo non significa che non possiamo parlare di draghi o di fate, ma che dobbiamo farlo con cognizione di causa, stabilendo delle regole ben precise nel nostro mondo soprannaturale.
Prima di scrivere un dialogo veritiero, è importante che lo sia la trama, ma per ora ci concentriamo sulle parti più ridotte. Ecco gli esercizi:
- La nostra protagonista è una giovane strega. Il narratore in prima persona è lei. Uno stregone la reclama nel suo clan e lei deve spiegare alla nonna, matriarca, che vuole consegnarsi a lui.
- Il nostro protagonista è un giovane ragazzo che viene tormentato da strani sogni. Il narratore è esterno e non onnisciente. Una notte, mentre suona la chitarra in compagnia di amici, vede una strana luce proveniente dal cielo. Un bagliore tenue che diviene un crescendo di colore verde. Il ragazzo dovrà parlare dei suoi sogni al professore di scienze.
- Il protagonista è un giovane uomo inglese. Il narratore è lui in prima persona e racconta la vicenda dopo che gli è stata narrata dal padre. Il padre e un suo caro amico sono in guerra. Durante una battaglia, il suo compagno viene mortalmente ferito alla gamba. L’altro lo regge e, all’improvviso, l’immagine di una donna avvolta in un’aurea luminescente gli appare. Quando la luce termina di accecarlo e lui sbatte le palpebre il suo compagno ferito è miracolosamente guarito. Il figlio sta scrivendo un libro, un memoir sul padre, e sta per spiegare questa vicenda alla sua fidanzata.
Presto pubblicherò un corso di scrittura creativa che comprenderà teoria ed esercizi, per questo ho deciso di offrire in primis, oltre a tutti gli articoli presenti sul blog, anche questa nuova rubrica di esercizi così da dare la possibilità a tutti di “testare” parte della tipologia che sarà presente nel corso.
Potete inviare le risposte agli esercizi fino al 12 aprile 2019 e riceverete un commento il prima possibile! Per avere una risposta più rapida (e più punti di vista) potete scrivere nei commenti sotto questo articolo, altrimenti utilizzate il form qui sotto!
Ricordate di inserire il titolo dell’esercizio, ad esempio: Esercizio 2 numero 2 (le due sorelle) nel corpo del messaggio.
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A presto,
Gloria

6 risposte a “Esercizi di scrittura: i dialoghi”
Grazie per gli utili suggerimenti!
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Grazie a te! Vorresti provare un esercizio? 😀
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Grazie! Quando sarò più pronta “spiritualmente” … 😉
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[…] Esercizi di scrittura: i dialoghi […]
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[…] in questo terzo articolo sugli esercizi di scrittura (QUI per gli esercizi sull’incipit e QUI per quelli sui dialoghi) vorrò concentrarmi sulla trama. Ho scritto e discusso molto […]
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