Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite er pretiose ed belle.
Francesco d’Assisi, Cantico di frate Sole
In grado di sfidare il pregiudizio e i tabù della sua epoca, Francesco d’Assisi è una delle figure che ha avuto maggiore impatto nella storia della Chiesa e del mondo. Un santo capace di suscitare ammirazione, dedizione, ma anche soggezione nei fedeli che ne seguirono gli insegnamenti dal XIII secolo fino ai nostri giorni.
È stato questo suo spirito, l’umiltà e l’intelligenza che hanno condotto Corrado Confalonieri, nato a Calendasco nel 1290, a intraprendere la vita di penitente prima e di anacoreta dopo, magistralmente narrata dalle parole del suo ultimo discendente, Corrado Occhipinti Confalonieri nel romanzo storico La moglie del santo, pubblicato dalla Minerva Edizioni a febbraio 2019.

Non è necessario che voi siate degli appassionati di storia o dei professori per leggere e apprezzare questo volume: l’autore è stato in grado di spiegare e approfondire le dinamiche sociali e culturali con esemplare semplicità, senza l’utilizzo di mezzi accademici ampollosi o nomi altisonanti.
Mi chiedo come ci si senta a raccontare la storia del proprio antenato e quale senso di delicatezza e tatto siano necessari nello scavare nella sua psiche illustrando i passaggi più intimi della vita, a partire dal rapporto con sua moglie Eufrosina… prima di entrare nel merito delle mie riflessioni, però, voglio riportarvi la trama de La moglie del santo:
Nella prima metà del XIV secolo, la città di Piacenza è vessata dalle lotte tra milites e popolo, seguite da quelle tra guelfi (simpatizzanti del Papa) e ghibellini (a favore dell’Impero). Corrado Confalonieri, di nota famiglia guelfa, è un cavaliere al servizio delle forze Papali; il 10 agosto 1310 si unisce in matrimonio con Eufrosina Vistarini, di famiglia ghibellina alleata alle emergenti forze dei Visconti di Milano. Corrado è dominato dalla smania di successo e potere, dagli svaghi e dalla realizzazione personale; solo a seguito di un terribile errore e di una visione mistica il suo animo muta meditando una grandiosa svolta nella sua esistenza. Ed è in questo momento che la tenacia e l’amore incondizionato della moglie Eufrosina si rivelano indispensabili: lo slancio per una nuova vita e il coraggio di affrontarla verrà dispensato loro l’una dall’altro con sacrificio e vocazione, sorretto dalla fede. La vita di san Corrado accompagna i grandi cambiamenti storici dell’epoca, movimenti e decisioni che influenzano l’Italia e l’Europa ancora oggi: dalla dedizione a san Francesco all’agitazione politica, fino alla terrificante piaga della peste.
I due protagonisti di questo romanzo storico si alternano nella narrazione manifestando un immenso amore che simboleggia l’unione di due anime, molto prima che di due corpi, a dispetto delle avversità e del pensiero sociale. Corrado è un cavaliere, nato tale e come tale cresciuto. Eufrosina è una dama dall’animo caritatevole e benevolo; poco avvezza alle falsità e ai giochi di potere, i primi anni del suo matrimonio sopporta un marito assente, disinteressato. Poi, i ruoli si ribaltano e la giovane Vistarini stringe tra le dita il potenziale per decidere delle sorti del marito. Sceglie di accompagnarlo nel suo viaggio, in un’esistenza da tutti bistrattata e mal vista, sacrificandosi lei per prima di fronte a una decisione che le cambierà la vita.
Qual è il moto d’amore che la guida? Ai nostri giorni è difficile immaginare un tale sacrificio, questa la parola corretta. Quando la si nomina molti fanno un passo indietro: perché devo privarmi di qualcosa?. Eppure, la parola “sacrificio” deriva dal latino “sacrificāre” composto da “sacrum”, «atto sacro» e “facere”, «fare». Compiere un atto sacro. Non esistono riferimenti alla privazione. Nella tradizione e nella cultura prevalentemente occidentale il sacrificio è divenuto sinonimo di rinuncia, perdendo l’originale significato di realizzare un atto inviolabile, divino: sacro, appunto. È quello che Eufrosina compie verso l’amato Corrado. Vi riporto uno stralcio:
«Se affronti la realtà, ci saranno certamente delle conseguenze, ma la decisione spetta solo a te. Sappi che io resterò sempre al tuo fianco per affrontare con te ogni avversità, se tu lo vorrai […] Corrado è per me ciò che Francesco rappresentava per Chiara d’Assisi all’inizio della sua conversione: la guida, l’esempio, il tramite verso l’Assoluto».
L’impronta francescana e i numerosi riferimenti alla fede cattolica sono il riflesso della fede pura, non contaminata dalla smania di potere che ha contagiato anche le più alte cariche ecclesiastiche all’interno della Chiesa nel Medioevo, e non solo. La ricerca di Corrado ciecamente supportata dalla moglie modella anche un aspetto considerato inopportuno e sconveniente: come può una donna influenzare le decisioni di un uomo? Lo scandalo all’epoca è evidente, velato però dalla forza e dalla bontà del personaggio femminile. La figura di Eufrosina dà coraggio a san Corrado, proprio come Chiara per Francesco d’Assisi, influenzando i fedeli anche dopo la scomparsa del santo.
«Corrado l’ascoltava rapito. L’ispirazione delle parole di Eufrosina, dettate solo dall’amore puro verso di lui, gli dava ancora più forza per amare Dio. Avvertiva addosso una grande responsabilità. Anche il cammino della moglie era nelle sue mani»
In queste ultime parole si può percepire il valore cavalleresco di Corrado e le radici che lo legano all’etica medioevale. In copertina troviamo una miniatura del Codex Manesse, uno dei più famosi canzonieri medioevali, che riprende le fila dell’amor cortese rafforzando il concetto che “solo chi ama possiede un cuore nobile”.

«L’amore è un dono, non un premio a chi dimostra più valore» dice Eufrosina. Il “Minnesänger” raffigurato è probabilmente Herr Konrad von Altstetten, amministratore ereditario sotto l’abate, per il quale esistono prove documentali dal 1320 al 1327. La scena di amor cortese è ben esplicitata e dipinge anche i costumi dello spirito cavalleresco dell’epoca. Come già detto in precedenza, infatti, Corrado è nato cavaliere e ai valori di fedeltà, prodezza e lealtà unisce quelli di penitente che racchiudono umiltà, povertà e amore verso il prossimo.
Solo chi ama possiede un cuore nobile: l’amore verso Eufrosina e nei confronti dell’Altissimo sprona e supporta Corrado nel suo viaggio senza meta, ma con lo scopo di vivere attraverso le parole del Signore. Nelle parole dell’autore, però, non si deve percepire una cecità di fronte ai dubbi umani. Anche Corrado attraversa momenti d’incertezza, così come Eufrosina.
«Ho come l’impressione che stia rimandando la partenza per paura di staccarsi da voi. Accampa come scusa l’instabilità politica e religiosa della città. Secondo me però non si tratta di questo», dice frate Aristide ad Eufrosina.
«A Eufrosina era costato molto ostentare tanta sicurezza. Nel profondo dell’anima anche lei era combattuta fra il desiderio di una vita all’apparenza normale assieme a Corrado e il fascino di quel cammino parallelo a quello di lui alla ricerca di Dio».
Questi particolari sgorgano dalla fonte dell’umanità di uomo che “da scapestrato a eremita” – come cita l’articolo rilasciato dall’autore a la Repubblica Milano – ha percorso le tappe del viaggio di san Francesco e ha lasciato la sua impronta nella storia sottratto del supporto della famiglia e con il solo sostegno della fede e di sua moglie, anche lei donna, umana.
Ma La moglie del santo è un romanzo storico e per questo mi ha affascinata la precisione dei dettagli e dei riferimenti a borghi e città che vivo quasi quotidianamente. Non sono una fotografa, ma ho voluto catturare le mura della città di Piacenza, fortezze che non hanno avuto sufficiente anticipo per chiudersi all’orrore del morbo nero.
«Ecco le mura della città. Per uno strano effetto visivo, gli sembrava che fossero loro ad avvicinarsi a lui e non il contrario».

Ancora, ecco il romanzo sulle sponde del Po. Prima di questo scatto, a pochi passi da casa mia, ho tentato di immaginare Corrado nei pressi dell’olmo.

«Siamo in balia di una corrente simile a quella del Po: ti trascina via con mite dolcezza senza quasi che tu te ne accorga. […] Quando la pressione di quelle giornate così intense fra lavoro e meditazione diventava insostenibile, gli piaceva uscire e incamminarsi verso il Po dove prendere una boccata d’aria fresca e osservare il rinnovarsi di quella natura che aveva offeso ma non distrutto».
Più rappresentativa è l’immagine di Carlo Marco Menna, il particolare di Piazza Cavalli a Piacenza. «Secondo alcuni cronisti, chi non riusciva a raggiungere Avignone si trasferiva a Piacenza tanto la corte pontificia aveva acquistato lustro e importanza. Quel giorno tra le piazze e le vie limitrofe, confusi fra i cittadini, si contavano circa seimila stranieri […]»

Ci sarebbero parecchi altri dettagli, intrighi, emozioni, e pensieri da rivelare su questo romanzo, a partire dal “dialogo” dei Tarocchi fino all’epilogo glorioso… ma voglio chiudere questa recensione con le parole di san Corrado rivolte al padre Tommaso, parole d’amore e di fede.
«Nessun uomo può rimanere indifferente di fronte a un cielo stellato: questo padre sarà d’ora in poi il tetto che condivideremo. Espandete il vostro cuore. Il bene sincero non ha confini, non può limitarsi solo all’amore verso i propri figli ma si può rivolgere a tutto il creato. Scoprirete così che c’è Dio in tutte le sue manifestazioni. Partite da queste e arriverete a Lui».
Per chi fosse nei paraggi, venerdì 24 maggio alle 18:00 Corrado Occhipinti presenterà il suo volume alla libreria Il Delfino di Pavia. Sarò presente, vi aspetto lì!

Ecco dove potete trovare La moglie del Santo, Corrado Occhipinti Confalonieri – Edizioni Minerva: QUI o QUI.
Piazza Cavalli, particolare di © Menna Carlo Marco – Appassionato di fotografia con l’insaziabile voglia di conoscere posti nuovi da immortalare. IG: @_carlomarco_ QUI
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Gloria

2 risposte a “Libri: La moglie del Santo – Corrado Occhipinti Confalonieri”
[…] sarò presente come spettatrice alla presentazione del volume “La moglie del santo” a Pavia, QUI più […]
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[…] storia: Guerra e pace, La moglie del santo (di cui ho parlato QUI), Il nome della rosa (che mescola thriller e storico), La cattedrale del mare, Il gattopardo (che […]
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