Scrittura Creativa – caratterizzare il personaggio 2

© Editor Gloria Macaluso

Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.

Paul Sweeney

Dato il mio precedente articolo (Scrittura Creativa – caratterizzare il personaggio 1), ho deciso di approfondire l’argomento della caratterizzazione e di analizzare passo dopo passo i profondi aspetti che compongono la personalità di un personaggio. Nessuno possiede una lista precisa e sempre corretta di questi fattori, e nemmeno io, ma posso parlare di quelli che sono, a mio parere, gli aspetti fondamentali della caratterizzazione:

  • La voce, i dialoghi e lo stile
  • I modi, i movimenti e i tic
  • Le preferenza e i valori
  • I desideri e le paure
  • Le incoerenze

La voce, i dialoghi, lo stile

Come avevo già accennato in uno degli articoli di Editing & Revisione (trovate la lista QUI), la voce di un personaggio – e quindi i dialoghi e lo stile utilizzati – è ciò che contestualmente alle azioni e ai pensieri caratterizza di più l’attore di una storia. Quando rivedete un romanzo, una tra le prime azioni da svolgere è la lettura delle singole battute; questo vi aiuterà a capire se ogni attore possiede una voce “riconoscibile”.

Ma come fare per scrivere questa “riconoscibilità”?

In primo luogo, quello che consiglio è la stesura di una scheda delle caratteristiche (trovate il pdf di una delle schede che utilizzo di più in calce all’articolo QUI) che sia in grado di analizzare le fondamenta del personaggio e che possa aiutarvi durante la stesura della personalità e delle caratteristiche fisiche (non sapete quante volte è possibile che un personaggio cambi colore degli occhi da un capitolo a un altro). La voce include tutte queste particolarità e ingloba lo stile stesso (che deve essere il più possibile diverso da quello del narratore, riconoscibile). In questo senso, sono utili anche gli intercalari, pur senza abusarne, come “be’”, “mmmh”, “oh”.

I modi, i movimenti e i tic

Quando parlo non posso fare a meno di sfiorare con il pollice l’angolo della mandibola sotto l’orecchio. Si tratta di un tic che ho fin da bambina, ma non è l’unico. Provate a incrociare le mani: quale pollice si trova sopra l’altro? Adesso scambiateli: è una sensazione di disagio, giusto? Come se quella posizione fosse scorretta.

Tutti questi segnali identificano i modi e i tic di una persona che ha movimenti e consuetudini differenti. Se uno dei vostri personaggi è solito fare colazione con un caffè, sarebbe strano se una mattina decideste di fargli mangiare uova strapazzate – a meno che non ci sia un motivo specifico che sottolinei questa differenza. Nella scheda del personaggio (o meglio in un testo redatto ad hoc) potete inserire tutti questi particolari e utilizzarli al momento opportuno per far riconoscere inequivocabilmente uno dei vostri personaggi.

Le preferenze e i valori

Proprio come una persona in carne e ossa, anche una persona di carta e inchiostro deve possedere dei valori e avere delle preferenze. I vostri personaggi sono razzisti? Esterofili? Introversi? Amorevoli? Quali sono i loro valori? Della famiglia? Del lavoro? Degli amici?

Queste domande devono trovare risposte approfondite e accurate, manifestandosi in ogni decisione o pensiero del protagonista. Se, ad esempio, come autori decidete che il vostro protagonista è votato ai valori della famiglia, allora questo dovrà mettere i propri cari al di sopra di altre questioni come il lavoro, il denaro, la realizzazione personale; oppure dovrà usare questi mezzi per amore della famiglia.

I desideri e le paure

Ancora, vediamo come ogni aspetto della vita reale sia necessario allo sviluppo di un personaggio “vivo”. Come potrete compilare nella scheda del personaggio e come vedrete durante la stesura della trama, i desideri e le paure possono influenzare notevolmente le azioni e i pensieri di un protagonista.

Il vostro personaggio ha timore dell’acqua? Perché? Ha avuto un’esperienza traumatica? Oppure, teme il confronto con gli altri? Perché? Ha trascorso un’infanzia reclusa? In un determinato passaggio della trama le paure possono essere sconfitte (quando si ha una motivazione forte, ovvero il desiderio) oppure possono far fare passi indietro al personaggio, dipenderà da voi saperle usare.

Allo stesso modo, i desideri e le motivazioni possono derivare sia dai precedenti valori e preferenze, sia dal desiderio inteso come vera e propria bramosia. Il vostro protagonista ambisce al successo, è sul punto di ottenerlo, ma non è mai abbastanza e poi inciampa nella sua paura più grande: potrà superarla attraverso la sua motivazione? Ecco, più o meno, la dinamica del desiderio. Per approfondire questo aspetto potete dare un’occhiata all’articolo sul conflitto QUI che mette in relazione il desiderio e le paure.

Le incorenze

Il personaggio, seppur lineare, può (e deve) possedere qualche tratto incoerente che dia spessore al suo ruolo. Il superamento di una paura non può essere incoerente, per definizione, ma altri aspetti sì.

Ad esempio, se tra due personaggi c’è antipatia e in una determinata situazioni essi cooperano vuol dire che esiste un bene “più alto” al quale collaborare insieme. Oppure, se uno dei personaggi si dimostra improvvisamente amorevole nei confronti dell’altro, questo potrebbe aver scoperto qualcosa che gli abbia fatto modificare il suo atteggiamento, oppure vuole raggiungere un determinato obbiettivo, da non confondere con il desiderio.

Riflettendo su questo aspetto, sappiamo bene che in ognuno di noi c’è incoerenza, anche lieve, che ci permette di acquisire un carattere e una personalità sempre in evoluzione e per questo più vera, realistica. Dobbiamo fare lo stesso con gli attori della nostra storia.


Ecco, in breve, ciò che credo siano gli aspetti essenziali per caratterizzare un personaggio. Voi a quali date più importanza?

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A presto,

Gloria

12 risposte a “Scrittura Creativa – caratterizzare il personaggio 2”

  1. Concordo: un personaggio è una persona viva e non solo una vaga descrizione. Lo stesso vale per i personaggi secondari e, ancora di più, per i “villain”. Dopotutto, chi sarebbe Holmes senza tutte le sue stranezze e i suoi difetti?

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