Non è la voce che comanda una storia: sono le orecchie.
Italo Calvino
Avere la congiuntivite, per un’editor come me, equivale ad avere l’artrite per un chirurgo: una catastrofe. Be’, purtroppo mi capita più di quanto vorrei (temo per via delle lenti a contatto) e quando mi capita mi sento persa. Non posso leggere, non posso scrivere, né tantomeno posso rispondere alle mail. Perciò, un giorno in cui fui costretta a indossare gli occhiali da sole in casa, decisi di dare una possibilità agli audiolibri.
Non che non lo avessi già fatto (anzi, ci avevo provato più volte), ma non ero mai soddisfatta. Forse non ero capace di entrare a contatto con le storie, se erano altri a leggerle. Mi sembrava tutto troppo noioso, troppo fermo, troppo strano farmi raccontare una storia come facevano i miei quando ero bambina. Comunque, quel giorno non avevo altre scelte: potevo ascoltare un film, rischiando di non capirci nulla, oppure ascoltare un libro (la terza opzione sarebbe stata quella di dormire, e rimasi in dubbio fino all’ultimo). Allora, per andare più sul sicuro possibile, decisi di cercare qualcosa che già conoscevo, che già mi era piaciuto, e molto. Qualcosa di breve, che si poteva concludere in meno di quattro ore (il pomeriggio) e che avrebbe fatto da spartiacque a questo dilemma: audiolibri sì o no?
Ascoltai Giro di vite letto da Maria Paiato. Un capolavoro. Lo trovate su Youtube, QUI. Ascoltatela. Bastano cinque minuti, dopo la prefazione. Basterebbero per farvi cambiare idea sugli audiolibri, ma voglio metterci del mio.
Dunque, perché sì?
La voce ti fa vivere la storia in maniera più coinvolgente
Una (buona) voce vi fa entrare molto più a fondo nella storia. Sembra una banalità, ma leggere e ascoltare non sono la stessa cosa. Ci sono dei libri che non possono essere ascoltati, ci sono dei libri scritti per essere letti e sono quei testi di poca trama e di molta introspezione. Altri, invece, come Giro di vite oppure Dracula (su Storytel letto da Ruggero Andreozzi, Sergio Masieri, Elena Gianni e Lucia Mattera in maniera magistrale con una post-produzione pazzesca) che, ad ascoltarle, ci si perde nella storia come fossimo in mezzo a un bosco e davanti a un fuoco. La storia diventa, se possibile, più coinvolgente, più vicina, e ce la ricordiamo meglio.
Ascoltare si può anche mentre fai altro
Principalmente, io ascolto audiolibri in tre momenti della giornata. Di prima mattina, quando mi trucco davanti allo specchio o mi sistemo i capelli; nel pomeriggio, magari dopo pranzo, se voglio riposare gli occhi e quando faccio qualche lavoro ripetitivo: se pulisco, se faccio qualche esercizio (discutibilissime posizioni di Yoga), se lavo i piatti, se devo guidare per molto tempo (o anche per poco). Più comodo di così.
Puoi alternare libri e audiolibri
Non sono una fanatica del: se inizi un libro devi finirlo. Anzi: se un libro non ti piace dovresti proprio abbandonarlo. Faccio così anche con gli audiolibri, oppure alterno l’ascolto alla lettura del cartaceo/eBook, se ce l’ho in libreria. Altre volte, quando voglio sottolineare il libro e ricordarmi meglio alcuni passaggi (alert deformazione professionale) ascolto l’audiolibro e leggo il libro, un po’ come a scuola. Tutto è possibile, insomma.
Detto questo, ecco qualche titolo su Storytel (la piattaforma che utilizzo per ora ma vorrei provare anche Audible e altre) che vi consiglio (ovviamente, moltissimi classici li trovate anche free su Youtube, a partire da Giro di vite, l’ho già citato?):
Dracula, Bram Stoker
Il conte di Montecristo, Alexandre Dumas
Le Metamorfosi, Fran Kafka
La sovrana lettrice, Alan Bennet
Flush, Virginia Woolf
Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen
Papyrus, Irene Vallejo
Questi sono alcuni dei titoli che ho ascoltato recentemente e che mi sono piaciuti molto. Non solo i libri (quasi tutti classici e spettacolari), ma anche le voci straordinarie. C’è un mondo da scoprire.
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Voi avete qualche titolo da consigliarmi?
A presto!
Gloria
2 risposte a “Audiolibri: perché sì”
Ecco i titoli che ho letto di recente e posso consigliarti.
1) Prima di noi. – Giorgio Fontana – Sellerio;
2) Di guerra e di noi. – Marcello Dómini – Marsilio.
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Grazie!
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