Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni. Rinascere ogni giorno. Provare un senso di sé.
Erich Fromm
Qualche mese fa ho scritto un articolo su quella che è la mia “writing routine” (che vi lascio QUI) nel quale spiego come spendo il mio tempo in una giornata dedicata unicamente alla scrittura. Oggi voglio condividere con voi cinque consigli per una routine di scrittura più libera, ovvero per tutti coloro che non fanno della scrittura il proprio lavoro, ma la propria passione e che per questo non possono dedicarvi un’intera giornata, solo alcuni spazi e momenti.
Partiamo con un’affermazione universale: costruire una routine o una pratica creativa e coerente con le nostre necessità e il tempo che abbiamo a disposizione è la chiave per raggiungere i nostri obbiettivi di scrittura (e non solo). Eppure, il caos della vita non sempre ce lo permette. Poco tempo, poche energie, il diavoletto della procrastinazione, i “sensi di colpa”, la scarsa motivazione… Tutti fattori che non ci permettono di vivere la scrittura, piuttosto ce la propongono come una chimera o, peggio ancora, come un obbiettivo “fastidioso” che però vogliamo ardentemente raggiungere (vedi le contraddizioni degli scrittori!).
Ho scovato e perfezionato alcuni metodi e consigli efficaci (racimolati durante la mia esperienza e da quella di altri autori, ma anche di persone a me care) in grado di alleggerire la tensione e rendere la routine di scrittura (da non confondere con la viscida abitudine) più stimolante e creativa. Eccoli per voi!
1. Indulgenza & Tempo
Per alcuni, la scrittura è un piacere libero. Per altri invece, che magari hanno un altro lavoro, una famiglia, questioni più importanti da risolvere e alle quali rendere conto, la scrittura incorpora una misura di senso di colpa derivato dalla sensazione di togliere tempo ad affari diversi per concentrarsi sulla creatività. La preoccupazione su come spendiamo il nostro tempo assilla tutti, è innegabile.
Stiamo rubando tempo al nostro lavoro, agli affetti, a questioni di alta impellenza? In alcuni casi sì, è certo, ma è importante riconoscere la benevolenza del tempo trascorso ad alimentare le nostre passioni creative.
Eppure, la scrittura assume per me diverse forme. A volte, essa è un bisogno urgente, qualcosa di terapeutico; altre è un impulso creativo, un vomito di passione. Altre ancora, la scrittura è un fardello, qualcosa sul quale arrovellarsi e piangere lacrime amare. Ma sempre, sempre, la scrittura è liberatoria e concentra la mia mente su temi al di fuori della vita (o al di dentro, quando capita), aiutandomi ad assumere una posizione distaccata, oggettiva. Mi capita spesso, per esempio, di avere dei periodi di grande vuoto, di non sapere cosa, quando e fin anche dove scrivere. Sul divano sto scomoda, le scarpe me le tolgo, la scrivania la uso troppo, in cucina si sta stretti, e via così. La sensazione di non avere tempo o di sprecarlo logora ogni ambito delle nostre vite al di fuori di ciò che la tradizione, l’amore e la cultura ci hanno insegnato.
Riconoscere i momenti più adatti, a seconda delle giornate, è quindi un toccasana per chi vuole nutrire la propria passione. In questo senso, ecco alcuni esempi di “writing time” che con me hanno funzionato:
Svegliarsi due ore prima. Lo so, è faticoso e ormai lo sentiamo ripetere da tutti i patiti di mindfulness e minimalismo; eppure, funziona, eccome. Quando, la sera prima, sono certa di avere una giornata piena, decido di svegliarmi due ore prima del solito (per me, significa svegliarsi alle 5:00 invece che alle 7:00) e di dedicare quel tempo alla scrittura. La casa è in silenzio, il caffè è solo mio e neanche i gatti si sono svegliati. Il mio momento, la mia storia.
Sfruttare i gap. Siete in fila alle poste? State aspettando che l’acqua bolla? Vi trovate su un mezzo pubblico? State riguardando per la decima volta la puntata della vostra serie preferita o il quinto telegiornale del giorno? Stop. Questi momenti sono vuoti, di attesa e sono i più adatti per sfruttare gli attimi creativi. In questo senso, il “taccuino dello scrittore” è essenziale: appuntate le vostre idee, scrivete a caso, ripensate a un evento della trama, a una tecnica di scrittura, e così via.
Sostituire altre attività. Questo è un piccolo sacrificio che non tutti sono pronti a fare. Vi faccio un esempio: in questo momento, mentre batto le dita sulla tastiera, dall’altro lato della stanza c’è una tela bianca che ho acquistato tre giorni fa esatti. Da tre giorni, al posto di dedicarmi al dipinto degli alberi (cosa che adoro), scrivo articoli per il blog, scrivo le lezioni per l’Accademia di Scrittura (un progetto di cui vi parlerò in altri post) e scrivo narrativa. Voi andate in palestra? Vi piace dipingere? Cucinare? Lavorare a maglia? Be’, togliete un po’ di tempo a queste attività e scrivete.
2. Gli spazi di lavoro fisici e digitali
Questo suggerimento è strettamente personale. Non esiste un’organizzazione fisica (e fisica-digitale) efficace per ognuno, ma posso comunque riportavi ciò che lo è per me: non mi sentirò mai libera se gli spazi che adopero per la scrittura o gli spazi digitali (cartelle, desktop, file in copia, ecc) non sono in ordine.
Quando ho iniziato a lavorare da freelance ero estremamente disorganizzata: post-it ovunque, quattro agende per le quattro diverse aree della mia vita, cartellette sparse per lo studio, un file copiato più di tre volte, più formati dello stesso file, più cartelle per uno stesso cliente; insomma, un disastro. Tutto questo influiva sul mio lavoro in modo negativo.
Lentamente, ho trovato il mio ritmo e ho organizzato il mio lavoro e la mia scrittura con il mantra “tutto in uno”. Un’unica agenda per vita, lavoro e scrittura; un’unico programma di scrittura (Bibisco – a volte Scrivener) e un’unico studio. Questo però non ha condizionato la mia vita: ho infatti diversi luoghi in cui amo scrivere e in cui scrivo e lavoro, ma solo uno (l’ufficio) è strutturato per quello. In questo modo tutto è più semplice e so esattamente dove andare e come organizzarmi quando voglio scrivere.
3. Come scatenare le emozioni
Spesso, come detto prima, costruire una routine di scrittura significa privarsi di altre piaceri, così diciamo a noi stessi che non possiamo far altro, in nessun caso, finché non abbiamo terminare la sessione di scrittura. Ma qual è la nostra motivazione? Cosa ci spinge a scrivere? Per evitare di far divenire la scrittura un “fardello” o, peggio, un obbligo, dobbiamo ricercare la motivazione.
Io scrivo per più di un motivo. Mi piace, in primo luogo. Adoro sedermi, rileggere la frase lasciata a metà il giorno prima e immedesimarmi nei miei personaggi. Adoro sperimentare nuove tecniche, buttare già nuove scene, nuovi eventi – anche distaccati dalla trama principale. In secondo luogo, devo assolutamente “sfogarmi” con la scrittura, rivoltare le mie emozioni sulla carta. In terzo luogo, certo, scrivo per essere letta e sono contenta quando ricevo un riscontro.
Individuare le motivazione (anche di successo, non siamo bigotti!) è importante per rendere la scrittura una parte importante della nostra vita, non solo un hobby, non solo ciò che altri considerano come “perdita di tempo”.
4. Conoscere i propri limiti
La sindrome da burnout capita anche agli scrittori. Quando siete davanti alla pagina bianca e non riuscite a scrivere nemmeno una parola, nemmeno sotto tortura, allora non siete dell’umore giusto o avete lavorato troppo duramente. Non sto parlando del blocco dello scrittore, no, ma di una mancanza di ispirazione (e forse anche di motivazione), che ci impedisce di creare la nostra routine.
Non scrivete sotto pressione, mai; piuttosto, scrivete sotto passione, sotto impulso, sottosopra. Come vi pare, ma non quando “non ne avete più”.
In questo senso, prendersi cura di sé stessi e conoscere i propri limiti vale sempre e funziona. Questo può anche significare prendersi una pausa dalla routine di scrittura, magari passando più tempo a stuzzicare la vostra curiosità con altre letture o altre attività creative.
5. Massimizzare & Allentare la presa
Si tratta di una contraddizione, lo so, ma entrambe le strategia aiutano a migliorare la nostra routine di scrittura.
Massimizzare il tempo di scrittura significa scoprire il proprio processo di scrittura e capire in che modo iniziamo e finiamo la stesura di una pagina. Dobbiamo rileggere le precedenti? Ricontrollare gli appunti? Oppure è necessario scegliere tra alcune scene differenti?
Una volta individuato il nostro solito processo, allora è il momento di renderlo più efficiente. Io ad esempio sento l’obbligo di rileggere almeno qualche paragrafo precedente per sapere come terminare la frase che avevo lasciato a metà e questo mi porta via molto tempo. A tal punto, utilizzo uno dei gap temporali per rileggere quanto scritto il giorno prima e, una volta al computer, rileggo (qualcosa devo pur rileggere!) solo la frase lasciata a metà.
Allentare la presa sull’effettivo e muoversi sulla creatività è un ottimo modo per ispirare la nostra routine. Esistono infiniti posti, momenti, luoghi, persone, ricordi o attività che possono ispirarci. I miei preferiti sono forse banali, ma per me funzionano. Eccoli:
- Leggere. Leggere qualsiasi cosa, in qualsiasi momento.
- Appuntare i libri. Sì, sono uno dei mostri che scrive sui libri e me ne vanto, mi piace che abbiano una storia.
- Dipingere, guardare immagini specifiche.
- Stare in mezzo alla natura. Qui lo spiego molto meglio: “Una giornata da scrittrice – la natura”
- Andare in biblioteca a leggere o semplicemente a “respirare” i volumi (“Una giornata da scrittrice – librerie e biblioteche”).
- Visitare luoghi d’arte, musei, città.
- Leggere riviste e giornali (tra i miei preferiti: «La Lettura» e «Il venerdì»).
- Guardare film che hanno a che fare con il genere della narrativa che scrivo.
Ecco qualche immagine delle mie “ispirazioni”.
Mura Farnesiane – Piacenza Il giro del mondo in 80 alberi Uomini e Animali nel Medioevo Il quaderno Il diario dei libri Il mio giardino
La conclusione: ognuno di noi è diverso e ognuno lo è ancora di più nei processi più intimi e creativi. Questi sono solo alcuni consigli e sono curiosa di sapere i vostri per una routine di scrittura!
Spero di esservi stata utile! Fatemi sapere quali sono i vostri consigli e se seguite una routine!
Ecco qualche altro articolo:
Esercizi di scrittura – incipit
Case Editrici BIG – indirizzi e consigli 2019
Editor & Scrittore: come si collabora durante l’editing
A presto,

3 risposte a “Writing Routine – 5 consigli per una routine di scrittura creativa”
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[…] ma non bisogna mai mettersi al suo confronto. Si tratta di un errore che molti scrittori fanni (QUI, per scoprire qualcosa in […]
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