[…] per produrre bellezza bisogna sporcarsi, bisogna impolverarsi, bisogna spogliarsi, che la bellezza non viene necessariamente da una vita deodorata, dalla tranquillità, dagli agi.
— Antonella Cilento, La caffettiera di carta
Okay, ho barato. Il libro di Antonella Cilento in citazione – La caffettiera di carta – è stato il primo libro letto nel 2022 e l’ultimo del 2021 (715 pagine di gioia) ed è uno dei preferiti del 2022. Nello scorso anno non ho letto quanto avrei voluto i soliti libri di piacere, ma ho compensato con il lavoro di editing, vedendo il maggior numero di libri pubblicati in un anno, tra gli autori e le autrici che ho seguito, da sette anni. Ben 12 libri; uno al mese. Su questo sono decisamente soddisfatta.
Ora, bando alle ciance, non traccheggiamo (ho scoperto questa nuova parola QUI) e iniziamo con la lista dei miei libri preferiti del 2022.
Parliamo tanto di me, Cesare Zavattini
Negli ultimi mesi ho preparato gli scatoloni dei libri per l’imminente trasferimento, dunque ho anche scartabellato la biblioteca di famiglia, rubando a mio padre non pochi titoli, inclusa una collezione Bompiani per Fratelli Fabbri Editore del Settantacinque. Tra questa, fra 52 libri dalla copertina cremisi, ho pescato un titolo quasi per caso, I tre libri. Non sapevo si trattasse di una raccolta, l’ho scoperto leggendola. E fra i tre libri, uno mi ha letteralmente folgorata: Parliamo tanto di me. Un’ironia non scontata né a unico fine: il viaggio dantesco che ne esce è uno spettacolo, in tutti i sensi. La genialità della struttura e della dissezione intima di cose comuni, in questo libro, sono qualcosa che non ho trovato spesso nei titoli di narrativa (ricordando anche la predisposizione innata di Zavattini per la sceneggiatura). Ritrovarsi nelle cose di tutti i giorni, nella bassezza dell’uomo, nella banalità, in quello che mi ha fatto pensare: essì, anche a me accade! in così poche parole è quasi un miracolo. Un gioiello, spero solo non di quelli dimenticati. Parliamo tanto di me, Cesare Zavattini, su Amazon.
La nostra parte di notte, Mariana Enriquez
Di questo mattoncino inquietante, esoterico e diabolico ho approfonditamente parlato QUI. Un volume per cuori (e stomaci) forti, il primo romanzo dell’autrice, dopo una serie di racconti sulla stessa scia inquieta e misterica.
Breve storia di (quasi) tutto, Bill Bryson
Un saggio di divulgazione scientifica dalla nascita dell’universo al futuro apocalittico, forse?, dell’uomo. L’approfondimento sulle biografie dei vari personaggi della Storia è stata la parte che ho preferito, con una voce ironica e un tono leggero, Bill Bryson mi ha accompagnata per settimane, fra una curiosità e una scoperta rivoluzionaria. Questo titolo l’ho un po’ letto e un po’ ascoltato, su Storytel. Breve storia di quasi tutto, Bill Bryson, su Amazon.
Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle
Altro saggio, ma questa volta di un’intimità spaziale, edito per Tlon. Una riflessione senza mezzi termini sulla capitalizzazione delle figure femminili e, ancora di più, sulla loro mostruosità, in potenza, attraverso opere letterarie, cinematografiche, televisive e, sì: fatti storici. Insieme al titolo Spezzate, della stessa autrice e sempre per quelli di Tlon, il saggio indaga la potenza femminile e il modo in cui il patriarcato l’ha sfruttata, pur temendola. Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle, su Amazon.
I ragazzi di via Pàl, Ferenc Molnar
Ci sono dei romanzi che ti colpiscono nella loro semplicità, e ho riscoperto il valore di queste storie attraverso la letteratura per ragazzi. In quest’opera celeberrima di Molnar, i ragazzi di via Pàl combattono contro un mondo di adulti indisponenti e silenziosi, contro il mondo proibito delle cose da grandi pur facendo i conti con la crudeltà della vita. I ragazzi, anche se in fazioni guerrigliere, non sono mai ipocriti e i valori del rispetto, del coraggio e dell’amicizia si fanno baluardi contro il mondo adulto che non ne dimostra più una briciola. I ragazzi di via Pàl, Ferenc Molnar, su Amazon.
Il giardino di cemento, Ian McEwan
McEwan mi sorprende di nuovo con il gusto del macabro nelle storie adolescenziali (sì, l’anno scorso ho avuto letteralmente un’ossessione per le narrazioni incentrate sui bambini e sulle donne) attraverso la storia di tre fratelli che decidono di occultare il cadavere della madre per mesi. La narrazione si fa sempre più incalzante con tratti osceni e macabri, attraverso la prosa magistrale dell’autore che indaga il lato oscuro della solitudine infantile. Il giardino di cemento, Ian McEwan, su Amazon.
Gente nel tempo, Massimo Bontempelli
Massimo Bontempelli sta godendo di una riscoperta entusiasmante da parte di Utopia Editore (QUI) e Gente nel tempo è stato per me il viaggio migliore nel realismo magico della narrativa italiana del secolo scorso. Due sorelle si trovano in opposizione, mentre la loro vita viene governata da una strana maledizione di morte. In un racconto nostalgico e crepuscolare, Bontepelli fa dell’intimità femminile (come per Due madri) il centro nevralgico della vita sociale e famigliare. Gente nel tempo, Massimo Bontempelli, su Amazon.
Ed ecco qui; se vi va le altre letture le potete trovare su GoodReads – diventiamo amici?
A presto,
G.
“La mia famiglia e altri animali” – un’infanzia nella natura
Era sempre più chiaro che, lo volessimo o no, avremmo baciato i piedi di Santo Spiridione. Mi girai e vidi mamma che faceva sforzi frenetici per raggiungermi […] Alla fine, disperata, mandò a farsi benedire la prudenza e al di sopra di quella marea di teste mi sibilò: «Di’ a Margo… che non baci… baciate…
Huerta. Il destino di un’assassina. Il nuovo romanzo di Giovanni Mandruzzato
Sono immensamente felice di annunciarvi che il nuovo libro dell’autore Giovanni Mandruzzato con cui ho avuto ancora il piacere di collaborare è disponibile. Huerta. Il destino di un’assassina. Il primo libro di una nuova serie: Avventuriere dei due mondi. Trovate tutte le informazioni QUI Di Giovanni Mandruzzato ho già parlato per la precedente trilogia “Avventure…
Audiolibri: perché sì
Non è la voce che comanda una storia: sono le orecchie.Italo Calvino Avere la congiuntivite, per un’editor come me, equivale ad avere l’artrite per un chirurgo: una catastrofe. Be’, purtroppo mi capita più di quanto vorrei (temo per via delle lenti a contatto) e quando mi capita mi sento persa. Non posso leggere, non posso…